Accettate il Consiglio (44) - Quei Pensionati che non vanno mai in pensione di Massimiliano Lussana

Tempo di lettura: 3 minuti
25/04/2018

Per la prima volta nella sua lunga carriera politica, Carlo Fatuzzo, leader del Partito Pensionati, quello storico che ha il simbolo bianco con la scritta enorme "Pensionati" in azzurro, con una grafica molto vintage, ma anche molto efficace, diventa deputato a 74 anni, eletto nelle liste di Forza Italia, che con i Pensionati ha stretto un patto di ferro, dopo la "sbandata" del 2006 che fu decisiva per far vincere le elezioni all'Unione di Romano Prodi.

Oggi, Fatuzzo, ragioniere e perito commerciale di Bergamo, che nella vita precedente faceva il radiotelegrafista - ora pensionato, anche con la minuscola, lo è per davvero - ma il suo partito è il più longevo del Parlamento, insieme alla Lega.

La passione per la politica, Fatuzzo ce l'ha avuta fin dagli anni Ottanta, quando a Bergamo fondò il Partito Cristiano di Azione Sociale per poi allearsi con la Liga Veneta, che si presentò insieme ai Pensionati Uniti e, finalmente, nel 1987 fondò il Partito dei Pensionati che conquistò i primi eletti (in realtà, il primo eletto, proprio e sempre Carlo Fatuzzo) in consiglio comunale e provinciale di Bergamo, fino al primo approdo in consiglio regionale della Lombardia fra il 1990 e il 1995.

Poi, fra qualche giro saltato e qualche alleanza sbagliata che gli ha fatto perdere altre occasioni - fu candidato anche nelle liste di Alleanza Nazionale e in alleanza con la Destra di Storace e con il partito di Francesco Pionati e il suo "buco nero" resta una candidatura al consiglio comunale di Crema dove prese un solo voto di preferenza, non risultando eletto - Fatuzzo con i suoi pensionati è sempre stato una macchina da voti.

Voti veri, visto che nel 1999 riuscì ad essere eletto per la prima volta a Strasburgo e Bruxelles con il proprio simbolo, prendendo lo 0,75 per cento dei voti nazionali e diventando eurodeputato, iscritto al Partito Popolare Europeo.

Risultato addirittura migliorato quattro anni dopo, nel 2004, quando i Pensionati presero l'1,15 per cento alle Europee, eleggendo nuovamente europarlamentare Carlo Fatuzzo, con 10761 preferenze.

Poi, qua e là, qualche consigliere comunale, provinciale, un consigliere regionale anche in Piemonte e in un'alleanza lo sbarco al Sud, oltre a due Pensionati parlamentari di Forza Italia nelle scorse legislature, subentrati in corso di mandato.

Ma, oltre a Carlo, c'è un'altra Fatuzzo che è sempre stata eletta con i suoi voti e con le sue preferenze nelle istituzioni: sua figlia Elisabetta, che iniziò la carriera politica pure lei in consiglio comunale di Bergamo nel 1990.

Elisabetta è stata eletta consigliere regionale della Lombardia ininterrottamente nel 2000 e poi nel 2005 e poi nel 2010 e anche nel 2013, qualche volta nel centrodestra, qualche volta nel centrosinistra.

E, visto che si sa muovere nei meandri della politica, sa essere convincente nei ragionamenti ed è molto simpatica, è sempre riuscita a convincere coalizioni ed elettori.

Un genio della politica.

Genio precoce, visto che il suo primo mandato in una Regione lo fece in Liguria, in via Fieschi, eletta consigliere regionale fra il 1990 e il 1995, in anni in cui l'elezione diretta ancora non c'era e i presidenti si chiamavano Renzo Muratore, Giacomo Gualco, Edmondo Ferrero e Giancarlo Mori nella prima parte del suo mandato.

Il giorno che arrivò in Consiglio regionale della Liguria, Elisabetta aveva 21 anni.

Fresca e giovane al punto giusto da poter difendere al meglio i pensionati.

Perfetta esponente di una famiglia politica, quella dei Pensionati con la maiuscola, che non va mai in pensione.