Accettate il Consiglio (55) – Cario senatore che cambia gruppo e si toglie il dente di Massimiliano Lussana

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03/06/2018

Nel Parlamento più pazzo del mondo, capita anche questo.

In pochissime sedute di legislatura, Adriano Cario si è già meritato una presenza in "Accettate il Consiglio" e oggi raddoppia la sua partecipazione.

Cario, chi era costui?

Trattasi di un senatore all'estero eletto nella circoscrizione dell'America Meridionale, nato a Montevideo in Uruguay e residente a Buenos Aires in Argentina, di professione imprenditore e giornalista, direttore del giornale "L'eco dell'Italia" e presidente dell'Associazione Centro Calabrese di Buenos Aires.

La sua storia si interseca con il fantastico mondo dei parlamentari eletti Oltreoceano, che fanno capo sostanzialmente a due partiti, il MAIE-Movimento Associativo Italiani all'Estero, e l'USEI-Unione Sudamericana Emigrati Italiani. che ha portato in Parlamento il segretario Eugenio Sangregorio e, per l'appunto, il senatore Cairo.

A questo punto, dopo che - come abbiamo raccontato - il MAIE ha fatto un gruppo comune con gli ex pentastellati a Montecitorio, annunciando il proprio sostegno a un eventuale governo con sei voti, Sangregorio ha segnato ulteriormente le distanze, passando dal limbo degli apolidi della Camera, i deputati non iscritti ad alcuna componente, di cui era rimasto l'ultimo alfiere, alla lista degli oppositori a una maggioranza in cui non si riconosceva, andando a rinforzare i lupiani ed ex fittiani di "Noi con l'Italia", diventati quattro grazie con lui e ribattezzati "Noi con l'Italia-USEI".

Ma nel fantastico mondo degli eletti italiani all'estero capita che Cario non apprezzi le scelte di Sangregorio e sbatta la porta dell'USEI.

Riuscendo così a stabilire, per ora, il record di cambio di componenti parlamentari all'interno del Misto di Palazzo Madama.

Il senatore argentino ha iniziato nel gruppetto con i socialisti di Nencini e i colleghi del MAIE, dando vita al PSI-MAIE-USEI, poi dopo dieci giorni ha salutato la compagnia per fondarsi il suo (mono)gruppetto USEI vissuto un mese e ora è tornato nel PSI-MAIE, spiegando la sua scelta con la volontà di appoggiare il governo e di non riconoscersi più nelle scelte del segretario Sangregorio.

Insomma, via il dente, via il dolore.

Si cambia gruppo e via.

E' la legge di Cario.